Lunedì 23 maggio presso l’Aula Magna Polo Bioscientifico del DI3A si è tenuto il seminario dal titolo: “Il ruolo strategico del recupero energetico per una chiusura sostenibile del ciclo dei rifiuti in Sicilia” organizzato dal centro di ricerca Cutgana, dell'Università di Catania.
I docenti intervenuti hanno presentato varie forme di recupero e accumulo energetico basate sui rifiuti solidi urbani.
Il concetto base è che i rifiuti devono essere una risorsa energetica da sfruttare in vario modo, dai biodigestori per la frazione organica agli inceneritori per l'indifferenziata non riciclabile.
Il metodo usato dall'expertise trova fondamento su tre principi:
- la riduzione del conferimento in discarica per la sua natura altamente inquinate e lo spreco di materia;
- il fallimento inappellabile delle pratiche di riciclo nei grandi centri urbani;
- la necessità di trovare nuove fonti energetiche alternative ai combustibili fossili, vista anche la situazione geopolitica.
La nostra posizione: Il Presidio Partecipativo sottolinea da sempre una lettura più complessa e multifattoriale della questione rifiuti ed energia. La trasformazione di materia indesiderata (i rifiuti) in energia desiderata è una soluzione banale che ignora e limita il riciclo (lock-in), disconoscendo le pratiche di migliaia di cittadini sempre più coscienti delle problematiche, così come disconosce la progettualità messa in campo anche dal Presidio.
Incentivare la produzione di energia dai rifiuti si può trasformare facilmente in un incentivo alla produzione del rifiuto stesso, in un limite al recupero attraverso il riuso e riciclo e devia dall'agenda sull'energia che non prevede pratiche d'incenerimento.
Ribadiamo come occorra progettare politiche di riduzione dei rifiuti, i processi trasformativi di qualsiasi tipo sono comunque un fallimento in quanto impiegano materie prime ed energia, solo la riduzione radicale del rifiuto è una scelta sostenibile per l'ecosistema.